Per godere di una bella vista sulla Val d’Adige non occorre andare lontano, né scalare il Bondone (anche se scalare il Bondone è sempre cosa buona e giusta). Il 5 gennaio ho dunque deciso di andare a godere di quel mondo ovattato tipico delle distese innevate, alla scoperta di Cognola, Villamontagna e Martignano.
Parto, al solito, dal rione S.Martino, e mi dirigo verso via Venezia, la strada che percorrevo ogni mattina quando lavoravo a Povo. Molte persone sono intimorite da questa strada, ma con le dovute accortezze non c’è nulla di cui aver paura. Il consiglio principale è di non stare mai troppo a destra, specie nei tratti più stretti. Se la strada non consente agli automobilisti di sorpassarci in sicurezza, è consigliabile spostarci al centro della nostra corsia di marcia, in modo da rendere impossibili le manovre spericolate. È fondamentale, infatti, prendere coscienza che abbiamo tanto diritto di stare in strada quanto qualsiasi altro utente della strada: prendiamoci i nostri spazi e pedaliamo sereni.
Giunti alla rotonda di Ponte Alto, prendo per S.Donà. Qui si trova il primo strappo di salita un po’ impegnativo, in corrispondenza del cavalcavia di Via Bassano. Continuo a salire verso Cognola, proseguendo per la Strada dei Forti, che lascio però al bivio per Tavernaro.
Il tratto tra Tavernaro e Villamontagna è il più impegnativo dal punto di vista della salita, ma le viste che si aprono verso la Marzola completamente imbiancata ripagano della fatica. Conquistata Villamontagna, cima Coppi del giretto, ci si può all’occorrenza fermare alla fontanella, sosta fondamentale quando si percorre questa strada nei mesi caldi.
Inizio dunque una discesa a tratti scoscesa verso Chiogna e poi di nuovo Tavernaro fino alla chiesetta dei Santi Fabiano e Sebastiano, con un’altra fontanella adiacente la chiesa. Chi non volesse salire fino a Villamontagna può tagliare al curvone di Tavernaro e trovarsi qui in pochi colpi di pedale, scorciando il giro di circa 2 km e di 100 m di guadagno altimetrico.
Dalla chiesetta proseguo in falsopiano verso Moià, un caratteristico maso con un grande lavatoio centrale, purtroppo vilipeso da diverse auto parcheggiate a ridosso.
Continuo a pedalare su un terreno che alterna salite e discese, circondato dai vigneti, fino al Maso Bergamini, e da qui proseguo per Maderno, imboccando la discesa verso Martignano.
Il freddo intorpidisce le dita, nonostante i guanti da sci. Decido quindi di fare un altro po’ di salita per scaldarmi, iniziando a tornare verso località Zell, appena sopra Cognola.
Qui taglio per il parco delle Coste, meta di famiglie con bambini, camminatori e anche di qualche appassionato di mountain bike, che non guasta mai. Attraversato il parco, completamente in discesa, una breve salita poco impegnativa mi riporta a Cognola e alla discesa veloce che mi porta a imboccare la parte alta di Via delle Laste.
Oramai siamo in dirittura d’arrivo. La discesa è a tratti molto ripida e occorre fare un po’ d’attenzione. Attraversando Porta Aquila e costeggiando il Castello del Buonconsiglio ritorniamo dunque a S.Martino, chiudendo l’anello.
Il giro è lungo 16.5 km, con 460 m di ascesa, quasi sempre pedalabile, ma con qualche strappetto più ostico. Il fondo è completamente asfaltato, pertanto adeguato a ogni tipo di bicicletta dotata di cambio e di rapporti sufficientemente agili per poter salire in tranquillità.
Buone pedalate!