Le “novità” del Codice della Strada
Il decreto infrastrutture era un provvedimento omnibus sui trasporti che trattava dai parcheggi rosa a provvedimenti sugli aeroporti, porti, ferrovie, ANSFISA e altro.
Nella conversione in legge è stato inserito il blocco di articoli sui monopattini, l’utenza debole è diventata vulnerabile, le luci devono essere montate sulle bici e devono essere funzionanti e poco altro (per un approfondimento vedi qui).
Per quanto riguarda i monopattini la legge abbassa il limite di velocità massima da 25 a 20 km/h, mentre rimane lo stesso per quanto riguarda la circolazione in area pedonale (6 km/h). È previsto l’obbligo di un segnalatore acustico e, dal primo luglio 2022, saranno obbligatorie le frecce e i freni su entrambe le ruote. Chi ha già acquistato un monopattino dovrà adeguare il proprio mezzo alle nuove normative entro il primo gennaio 2024.
Sarà vietato il parcheggio dei monopattini sui marciapiedi, a meno che i Comuni non vi dedichino aree specifiche. Non è passata invece la proposta di casco obbligatorio, previsto soltanto per i minori di 18 anni.
FIAB sostiene da tempo una posizione favorevole alla diffusione di questi mezzi elettrici che, pur non rientrando nella cosiddetta “mobilità attiva”, favoriscono comunque una transizione verso un modello di trasporto meno auto-centrico.
La “riformina” del codice della strada non va confusa, comunque, con il Piano Nazionale di Sicurezza Stradale, che è ancora una bozza e verrà discusso nelle sedi istituzionali prima di essere portato all’approvazione. Rispetto a questo, Fiab Italia sta lavorando per portare le proprie considerazione che puoi leggere qui.