C’è una strada a Trento che, nei suoi due tronconi, esemplifica quella che è la nostra idea di passato e di futuro della viabilità in città: Via San Martino.
La strada che prende il nome dall’antico borgo ha visto la completa pedonalizzazione del tratto sud (foto in basso), verso il centro città, con un rifiorire di attività commerciali, plateatici dei locali e bambini che giocano. Al contrario, il tratto a nord (foto in copertina di Elisa Vettori) è un grigio deposito di auto in sosta, presenta marciapiedi fuorilegge (di poche decine di centimetri nei tratti più stretti) ed è in generale ostile alle persone.
Già ad aprile scorso, FIAB Trento ha dato il proprio parere sul progetto di rifacimento del tratto nord, presentato dal comune in un’assemblea pubblica. Gli uffici tecnici del comune hanno convocato la nostra Associazione per vagliare le nostre proposte, che riportiamo qui di seguito.
Bene il doppio senso eccetto auto
Già oggi molti ciclisti urbani percorrono Via San Martino in controsenso, giacché l’alternativa legale sarebbe la ben più trafficata Via Manzoni. È importante che questo comportamento di autoconservazione venga normalizzato e anzi facilitato e incentivato.
La proposta inizialmente avanzata dal comune prevedeva, da ovest a est, uno stretto marciapiede, una corsia auto, e un marciapiede ciclopedonale (che noi chiamiamo con un velo di spregio “marciabici”), con i marciapiedi rialzati rispetto al piano stradale. Questa situazione avrebbe comportato conflitti tra gli utenti più deboli. Abbiamo perciò proposto che la strada sia mantenuta tutta allo stesso livello, e che venga istituito il doppio senso eccetto auto.
Questa nostra proposta è stata fatta propria dai tecnici comunali ed è ora al vaglio per quanto riguarda la fattibilità normativa.
Timidezza nella limitazione del traffico
Le altre nostre proposte non sono invece state prese in considerazione. È nostra convinzione, infatti, che la sicurezza di pedoni e ciclisti, non può che passare dalla riduzione del traffico motorizzato. In questo senso abbiamo proposto:
- istituzione di una zona a traffico limitato (ZTL);
- trasformazione della via in “itinerario ciclopedonale” (“strada […] destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada”, CdS 3.2.F-bis);
- limite di velocità a 10 km/h;
- rimozione dei 6 stalli auto rimanenti (3 dei quali verranno ricavati dall’unica area verde della via);
- rampa agli accessi alla via per rallentare i veicoli in ingresso e attraversamento pedonale rialzato.