È necessaria al più presto una Rete di Mobilità di Emergenza / Transizione. Questo il cuore dell’appello che la nostra Associazione, assieme a molte altre realtà del cicloattivismo e dell’ambientalismo riunite in un Coordinamento nazionale, ha inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri e ai commissari incaricati di gestire l’emergenza Covid19.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare in un precedente comunicato, senza prendere contromisure, corriamo seriamente il rischio che al traffico automobilistico insostenibile che soffocava le nostre città già prima del confinamento, si sommi quello dovuto al prevedibile esodo dai trasporti pubblici.
Le contromisure sono chiare a tutti: bisogna fornire alternative di mobilità sostenibile e attiva a chi deciderà di abbandonare, almeno momentaneamente, i mezzi pubblici per i propri spostamenti quotidiani. Il Coordinamento ha individuato in interventi di urbanistica tattica la soluzione: non chiediamo di spendere milioni per intraprendere lavori mastodontici i cui risultati si vedranno solo tra molti mesi. Al contrario, chiediamo interventi a basso costo, per la cui realizzazione bastano vernice, coni bianco-arancio e qualche barriera spartitraffico prefabbricata, e i cui risultati si vedono nell’arco di qualche giorno al massimo. Servono urgentemente ampi corridoi pedonali e piste ciclabili: solo così si potrà consentire alla popolazione, a partire dalle lavoratrici e dai lavoratori, di spostarsi in sicurezza e nel rispetto delle distanze minime anti-contagio.
Questo tipo di interventi sono quelli che FIAB Trento intende realizzare in collaborazione con l’associazione Acropoli, nostro partner nel progetto #CAMBIAMOLASTRADA, finanziato dall’ufficio sVOLta all’interno del bando Intrecci Possibili 2019. E come sottolineato da Ciclostile, ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno e anch’essa partner del progetto, in un recente comunicato, favorire la mobilità sostenibile nel dopo-coronavirus non è solo di un intervento di mobilità, ma anche una misura di rinsaldamento di quel tessuto sociale messo alla prova tanto dalle misure di confinamento quanto dalla conseguente crisi economica.
Firma la petizione!
Per tutte queste ragioni, chiediamo il tuo sostegno sottoscrivendo l’appello inviato alle autorità e aiutandoci a diffonderlo quanto più possibile. È possibile firmare la petizione qui.