Il Ravennate. Le pinete famose, quelle che nascosero la fuga di Garibaldi e furono testimoni della morte della sua amata moglie Anita. Oggi sono (molto) meno estese di quelle di due secoli fa, eppure, a studiare un po’ i percorsi, ancora oggi è possibile fare lunghe pedalate fra pinete e strade poderali.
Un esempio: parto da Pinarella, a sud di Cervia. Una fascia di pineta fra la prima fila delle costruzioni e la duna costiera. Poi devo traversare il lungomare (senza pineta) di Cervia fino al porto canale, superato il quale riprendo vie cittadine alberate sino alla parrocchia Stella Maris di Milano Marittima. E sono circa 8 km. Qui entro in pineta per 3 km, esco a nord, poderali fino al Lido di Savio e oltre, supero il fiume Bevano e rientro in pineta che abbandono pochi km prima di raggiungere la Basilica di S. Apollinare in Classe. Totale 30 km.
Si prosegue per 3 km in ciclabile-pieno-sole in direzione nord e arrivati all’inizio di Ravenna si volta a destra (direzione est) e su ciclabile e strada poco frequentata si raggiunge il Lido di Dante. Qui una graditissima sorpresa: hanno rimboscato la pineta che era stata dolosamente incendiata e ne consentono l’attraversamento nei periodi di non-nidificazione. Una vera meraviglia! Si pedala su un fondo compatto di terra battuta fra gli abbracci del verde giovane dei nuovi pini! Alla fine di questo paradiso con una breve deviazione a sinistra si raggiunge la sponda sinistra (orografica) della foce del Bevano. Anche qui il panorama è semplicemente stupendo. Tornando sui nostri passi, si ripassa il Bevano e si rifà la strada dell’andata, in senso opposto. Totale 60-70 km a seconda del computo o meno delle deviazioni.
Lo so, questa non è una relazione tecnica, ma solo una relazione-invito, scritta di getto da chi ha avuto la fortuna a pedali, oggi, di riempirsi gli occhi, i polmoni ed il cuore di autentica bellezza: i panorami, il silenzio, i fiumi, i profumi, gli incontri: daini, aironi, fenicotteri rosa, fagiani, gabbiani e … ciclisti!