Replica all’articolo pubblicato sull’Adige del 17 maggio “Dalle multe oltre 16 milioni di euro”

20 Maggio 2024 | Comunicati, Mobilità

Spettabile Redazione,

 

leggiamo su l’Adige del 17 maggio 2024 l’articolo dal titolo  “Dalle multe oltre 16 milioni di euro”.

Spiace che si sia persa un’occasione per parlare del fenomeno della violenza stradale, completamente assente nell’articolo, per concentrarsi invece unicamente sugli introiti economici delle multe che tutte, dal divieto di sosta all’eccesso di velocità, costituiscono l’11% degli incassi.

La guida azzardata, la distrazione, il mancato rispetto dei limiti di velocità e della distanza di sicurezza sono la causa prima del degrado e della pericolosità delle strade e degli spazi urbani. Tra queste cause, la velocità è l’unica facilmente misurabile in modo automatico. La narrazione distorta degli “autovelox che servono a fare cassa” e i pericolosi distinguo tra chi supera tanto o poco il limite (gli autovelox già hanno una tolleranza tale da non colpire chi supera i limiti di poco) non vanno nella direzione di rendere le strade più sicure per tutti. Ci si dimentica che in Italia il numero dei morti sulla strada (in particolare pedoni e ciclisti) non diminuisce, mentre in altri paesi, come la Spagna (per non citare sempre i soliti Paesi del nord Europa), si è intervenuti seriamente, con limitazione della velocità e l’imposizione di interventi a tutela degli utenti vulnerabili, come l’obbligo di superare i ciclisti lasciando uno spazio di 1,5 m, con buoni risultati. La motorizzazione di massa e l’uso diffuso dell’automobile sempre e per qualsiasi tragitto, breve o lungo che sia, oltre ad inquinare e riscaldare l’atmosfera, è causa diretta di oltre 3000 morti all’anno sulle strade (dati ISTAT). Smettiamo di pensare che le morti sulla strada siano una fatalità ineluttabile, quando sono invece dovute a stili di guida scorretti ed è sufficiente osservare la frequenza degli scontri sulla tangenziale di Trento per averne conferma. Sulla tangenziale di Padova ci sono 12 autovelox; su quella di Trento, classificata come la strada più pericolosa del Trentino, solo uno.

Sono allora necessarie campagne di sensibilizzazione ed educazione stradale, come si fa per le morti sul lavoro, che si focalizzino sul rispetto dei limiti di velocità, su una doverosa concentrazione alla guida, sul rispetto della distanza di sicurezza.

Ma sono altrettanto necessari gli autovelox, i controlli sulla distanza di sicurezza e sulla distrazione, perché è giunta l’ora di esprimere con azioni concrete la volontà, del tutto politica, di risolvere questa inaccettabile situazione.